Stefano Cucchi e i suoi fratelli: quando la morte arriva in circostanze sospette. E orribili

6 Giugno 2013 /

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Stefano Cucchi - Foto di cordatesa.noblogs.org
Stefano Cucchi - Foto di cordatesa.noblogs.org
di Giornalettismo
Sta facendo molto discutere la sentenza di primo grado per il processo Stefano Cucchi. Infatti, per la morte del giovane, deceduto dopo un fermo di polizia, sono stati incolpati solo i medici che gli avevano somministrato i farmaci, mentre i poliziotti che l’avrebbero menato fino alla morte sono stati assolti. Quella di Stefano Cucchi non è però l’unica storia del genere accaduta nel belpaese, oltre a lui ricordiamo Federico Aldrovandi, Marcello Lonzi, Aldo Bianzino, Riccardo Rasman, Gabriele Sandri e Giuseppe Uva.
FEDERICO ALDROVANDI – La sua è forse la storia più nota. Era la mattina del 25 settembre 2005, quando Federico stava rientrando a casa passeggiando per Ferrara di ritorno a una serata con gli amici al link di Bologna. Alle 5.47 Federico incontra i poliziotti, che alle 6.10 chiamano il 118. Otto minuti dopo arriverà l’ambulanza, ma per Federico è già troppo tardi.
MARCELLO LONZI – È il 29 giugno 2003 quando Marcello Lonzi muore nel carcere di Livorno. Nonostante in seguito compariranno delle foto che ritraggono il corpo del ragazzo martoriato, pieno di ecchimosi e striature viola, secondo l’autopsia la morte del giovane sarebbe avvenuta per cause naturali.

ALDO BIANZINO – Il 12 ottobre del 2007 Aldo Bianzino e la sua compagna Roberta vengono arrestati con l’accusa di possedere alcune piante di marijuana. Il giorno dopo vengono trasferiti al carcere di Capanne (PG). Roberta viene condotta in cella con altre donne, mentre Aldo -che al momento della reclusione è in buone condizioni di salute- in isolamento. La mattina seguente la polizia penitenziaria entra nella cella di Bianzino e lo trova agonizzante. Morirà poco dopo.
RICCARDO RASMAN – Riccardo Rasman è un ragazzone di 34 anni, alto 1 metro e 85 di 120 chili affetto da “sindrome di schizofrenia paranoide” quando il 27 ottobre del 2006 muore per “asfissia da posizione” nella sua casa di Trieste dopo l’intervento di due pattuglie della polizia.
GABRIELE SANDRI – Gabriele Sandri, “Gabbo” per gli amici, l’11 novembre 2007 si trovava in un autogrill di Arezzo in compagnia di alcuni amici con i quali condivideva la passione per la Lazio. All’improvviso, lo scontro con alcuni tifosi della Juve. Una pattuglia della stradale si ferma sulla carreggiata opposta. Uno degli agenti spara uno, forse due colpi di pistola. Gabriele, che si trovava sul sedile posteriore della macchina che in quel momento stava abbandonando l’autogrill, viene colpito. Morirà di lì a poco.
GIUSEPPE UVA – È il 14 giugno 2008 quando Giuseppe Uva, in compagnia dell’amico Alberto Biggiogero viene fermato dai carabinieri di Varese in stato d’ebbrezza. Secondo le dichiarazioni dell’amico, anch’egli portato in caserma, Uva è stato massacrato di botte. Giuseppe morirà qualche ora dopo in ospedale. Cinque anni dopo, gli unici indagati per la morte di Uva sono sua sorella Lucia, la iena Casciari e il direttore di italia 1, denunciati per diffamazione nei confronti delle forze dell’ordine.
Questo articolo è stato pubblicato sul sito Giornalettismo il 5 giugno 2013

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