I giovani turchi di via (R/D)ivani: a cosa puntano questi "nuovi" bolognesi che vogliono avanzare

2 Maggio 2013 /

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Occupy Pd
Occupy Pd
di Mehmet
Il Divano (diwan) era la camera dove il Sultano dell’impero ottomano riceveva i sudditi. Ci viene in mente l’assonanza con la via dove è la sede del PD bolognese perchè i quattro dirigenti che hanno convocato la riunione per “resettare” il PD potrebbero essere scambiati per dei “giovani turchi” (non mi soffermo sull’orrore linguistico: evidentemente Matteo Lepore teme di usare il verbo “rifondare”, forse teme di evocare lo spettro di Rifondazione Comunista). Ma chi erano i giovani turchi? Concentriamoci sul loro capo, Mustafà Kemal, che nel 1923 fondò la Repubblica Turca e fu appellato Ataturk (ovvero padre dei turchi).
Era un brillante generale dell’esercito turco, che aveva comandato i reparti che avevano vinto la battaglia di Gallipoli contro i britannici e i loro alleati del Commonwealth. Aveva una certa credibilità, oltre ad idee innovative e ad un progetto politico preciso. Non per esaltare la Turchia e Ataturk (che fece anche cose orrende come il genocidio degli armeni). Ma la sua credibilità se la era “guadagnata” sul campo. Quali vittorie hanno nel loro palmares i giovani turchi di via Rivani?
O meglio, non basta dirsi democratici per esserlo. Per ciascuno di noi, parlano le opere.

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