Matrimonio omosessuale: il pensiero di Bagnasco e ciò che la Chiesa non vuole accettare

5 Febbraio 2013 /

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Foto di Globovisiondi Marino Buzzi
Giungono come un avvertimento alla classe politica italiana le parole di Bagnasco contro il matrimonio omosessuale. È da ingenui continuare a pensare che in Italia non solo si rispetti ma neppure si aspiri a mantenere la laicità delle istituzioni. Il Vaticano, con tutti i suoi interessi economici, è una potenza che fa paura. Fa paura ai potenti e fa paura ai meno potenti. I primi a causa del vil denaro e i secondi per via di quella storiella del peccato e della dannazione eterna che ci raccontano da secoli (oggi anche su Facebook e Twitter).
È quindi un ammonimento per niente velato quello che il buon Bagnasco rivolge all’Italia. Del resto Oltretevere c’è un po’ di nervosismo. Prima la Spagna, paese fortemente cattolico, e ora anche la Francia hanno scelto la via dei diritti, della civiltà e della laicità dello stato. Fa sorridere che Bagnasco parli di baratro rivolgendosi a iniziative che nulla tolgono alle persone eterosessuali e che, al contrario, donano speranza e diritti anche a coloro che sino ad ora ne erano esclusi.
Pare che il Dio di Bagnasco possa perdonare tutto e tutti, dai dittatori agli assassini, tranne coloro che vogliono essere padroni e padrone del proprio corpo e della propria vita. Baratro non è una parola che utilizzerei per parlare dei diritti. Mi verrebbe in mente, semmai, proprio per l’assenza di diritti. Non ho sentito nessuna parola uscire dalla bocca di Bagnasco quando, qualche settimana fa, la Russia di Putin ha emanato una vergognosa legge contro le persone omosessuali. Invece, contro la legge francese, si sprecano parole di ogni genere.

E non sono parole d’amore. Pare che al Dio di Bagnasco sia più simpatico un paese che toglie libertà di uno che la libertà la dona. E dire che sino a qualche decennio fa i Russi mangiavano i bambini. Ora sono i gay a mangiarli, pare. Mentre ai preti, che dire, i bambini stanno molto a cuore, pare. Sarà per questo che si infiammano tanto gli animi. Sarà per questo che in mezzo a tante miserie e tragedie la chiesa concentra tutte le proprie forze per lottare contro l’amore fra le persone dello stesso sesso.
È singolare, direi. Una religione che dovrebbe predicare amore che si ritrova a combatterlo. Chi abbia stabilito, e perché, che l’unica forma d’amore da tutelare sia quella eterosessuale rimane un mistero. Ricorda un po’ la storiella della supremazia della razza ariana e quella ancora più vecchia degli schiavi che, per volere divino, erano inferiori ai loro padroni. C’era, e pare ci sia ancora, un ordine “naturale” che qualcuno si è inventato per mantenere intatto il proprio potere.
La cosa divertente, e passatemi il termine perché a questo punto è davvero divertente, è che il Bagnascopensiero, capace sicuramente di influenzare una larga parte dell’opinione pubblica e della politica, nulla può sui corpi delle persone libere. Cosa crede che faremo il cardinale? Che smetteremo di essere noi stessi? Che coloro che fra noi desiderano un figlio smetteranno improvvisamente di desiderarlo e rinunceranno alla maternità o alla paternità? Che smetteremo di lottare per i nostri diritti?
Quanto tempo ancora il Bagnasco-pensiero potrà impedire il naturale “evolvere” sociale? Cinque anni? Dieci? Venti? E nel frattempo il cardinale crede davvero che noi staremo a guardare passivamente? Che saremo vittime di questa ennesima crociata contro i diritti? I nostri figli cresceranno e saranno loro la nostra vittoria, sarà la loro educazione, sarà il fatto che guarderanno alle persone omosessuali come padri, madri, fratelli e sorelle, amici e amiche, amanti, forse. Nonostante tutto, alla fine, sarà la ragione ad avere la meglio.

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