La trattativa tra i sindacati della funzione pubblica e il Comune di Bologna sul destino di 300 lavoratrici precarie delle materne è giunta a un punto di svolta. L’ipotesi di accordo accoglie buona parte delle richieste dei sindacati, e soprattutto garantisce continuità occupazionale fino a Settembre 2013. Una boccata di ossigeno necessaria per avere la tranquillità di ripensare, nei prossimi mesi, le possibili strategie per risolvere la crisi in modo più o meno definitivo.
La soluzione ponte esclude l’ipotesi, ventilata nei giorni scorsi dal sindaco, di indire delle gare di appalto per coprire i posti lasciati vacanti dagli insegnanti e operatori in scadenza. Saranno quindi prorogati i contratti a tempo determinato, attraverso l’asp Irides per insegnanti delle materne, dei nidi, collaboratori scolastici e insegnanti di sostegno. Il piano, presentato dall’assessore alla Scuola Pillati, ha trovato l’accordo di Cgil, Cisl e Uil.
Michele Vannini, segretario della Cgil – Funzione Pubblica precisa che «non c’è una soluzione predeterminata sul contenitore, l’importante è il contenuto: che è l’occupazione, il tema delle liste di attesa per i posti negli asili».
L’ipotesi di costituire una Fondazione resta quindi, per ora, in standby e non viene esclusa a priori. Di sicuro non sarà possibile mettere a punto il progetto e rendere operativa la Fondazione entro i tempi auspicati dalla bozza da noi pubblicata ieri.
Stamattina un corteo di genitori dei nidi e delle materne ha sfilato in centro. 300 persone per dire “no” alla privatizzazione della scuola pubblica.