Quattro eccelenti sindaci di Bologna ridicolizzati con i quiz

di Claudio Corticelli /
12 Giugno 2025 /

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L’attuale Sindaco Matteo Lepore, l’aveva preannunciato: ricordare, rendere pubblica la storia, le scelte, i valori, le opere realizzate dai quattro sindaci, dalla liberazione all’anno 1990, Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri, Renzo Imbeni. Così ha indetto un evento in Piazza Maggiore venerdì scorso 6 Giugno, utilizzando giustamente la platea e le strutture del prossimo Sotto le stelle del cinema.  

Condividendo questa scelta di Lepore, sono andato con fiducia assistendo per intero all’evento, seguendo la conduzione ma anche la regia ‘imposta’ da Luca Bottura e in seconda da Marianna Aprile, che poi si è rivelata a rimorchio del Bottura, ma anche per dizione impastata e sfortunata per il microfono inadeguato che le avevano assegnato. 

Già mi erano sorti dubbi sul titolo della serata “Insindacabili”. Che voleva dire? Che erano stati poco sindaci e molto autoritari? Oppure un titolo come una battuta così per ridere? Boh. Mi ha convinto invece il titolo vero significativo, “Dozza, Fanti, Zangheri, Imbeni: la cura del bene comune.” 

La serata si è sviluppata, proprio su questi due palinsesti: le notizie vere della loro azione amministrativa-politica e, invece, le battute, anche tramutate in quiz sullo schermo, declamate e ridicolizzate dal Bottura, proprio sui 4 sindaci che sì, erano comunisti, dimenticando però che governavano la città di Bologna, sempre saldamente con la coalizione di sinistra, tra comunisti, indipendenti e socialisti. Una svista storica che falsa l’intento del ricordare e valorizzare con precisione quei decenni positivi della seconda metà del 900. 

Per fortuna sono state presentate interviste sullo schermo, tra cui quella della indimenticabile Adriana Lodi, unica assessora donna nelle Giunte Dozza e Fanti, che realizzò con il concorso unanime di tutto il consiglio comunale gli asili nido, un vanto che ancora oggi primeggia per Bologna. Positivi gli interventi di Matteo Caccia e della storica Gioia Salvatori che ha parlato del ruolo importante delle donne nella resistenza, nelle istituzioni comunali e nelle azioni di solidarietà verso i deboli e gli immigrati. Sempre incisivo e poetico Stefano Bonaga che ha tratteggiato l’era di Imbeni, da apprezzare il documentario che ripercorre la storia dei 4 sindaci realizzato da Mellara e Rossi. 

Stonata la doppia intervista sullo schermo tra il Signor Zuppi Matteo e il prelato Matteo Maria Zuppi, anch’esso messo in ridicolo – forse altra invenzione da battute bonarie del Bottura? 

Insomma, quando mi sono alzato, per salutare Mariagela di Mismaonda che aveva realizzato l’evento, ringraziandola, ho sentito da un lato riconoscenza a Lepore per aver fatto ricordare giorni felici e di ottimi principi di buona amministrazione, per me di “campi solari” come li avevo vissuti negli anni ’50. Dall’altro invece ho sentito un dispiacere nell’aver assistito a squallidi quiz inventati dal Buttura, con il gusto di mettere in ridicolo Rete4. Forse lo stesso Sindaco si sarà accorto (o no?) che in effetti venivano ridicolizzati i protagonisti della serata. Per carità si può fare ironia, anche con Dozza, Fanti, Zangheri e Imbeni, ma con maniera, con rispetto, con bonarietà e arguzia, verso coloro che ci hanno dato la felicità di vivere a Bologna. 

La felicità a Bologna la posso affermare, per aver vissuto, lavorandovi con partecipazione, le quattro storie dei protagonisti, per aver vissuto nelle sezioni del Pci, nella Cgil, nell’ARCI e nella Commissione Cinema d’Essai. 

Bottura ha vissuto Bologna, non tra la gente e accanto ai nostri sindaci, ma solo lontano da esse, forse soltanto ai microfoni delle radio, sì mettendo in ridicolo i potenti, i sovranisti, bene, ma ora con questo evento ha usato lo stesso metro ricordando i 4 Sindaci emeriti della città. 

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