In Cile, il 4 luglio 2021, si é avuta una giornata storica

di David Muñoz G. /
7 Luglio 2021 /

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Si é installata l’assemblea della Convención Constituyente. Comincia il cammino della costruzione di un nuovo Cile. E’ cominciato il periodo di riunioni della C.C. (Convención Constitucional) che in CHILE dovrà scrivere la nuova Costituzione del paese che, alla fine del processo se tutto andrà per il verso giusto, andrà a sostituire la Costituzione del 1980 imposta dal regime militare diretto dal dittatore Pinochet.

L’assemblea di ieri ha dato una prima grande e storica dimostrazione, si vuole davvero lavorare per cambiare ciò che è stato il paese fino ad oggi. Ha eletto le più alte autorità dell’assemblea, Presidente e Vice Presidente. CON 96 VOTI HA ELETTO PRESIDENTA, ELISA LONCON ANTILEO E JAIME BASSA VICE PRESIDENTE.

L’eccezionalità della elezione della Presidenta sta nel fatto che è una donna, è una donna appartenente al popolo Mapuche, è una donna che venendo da una comunità Mapuche povera e marginata come tutto il suo popolo è riuscita a formarsi, diventare una valida professionista in diversi campi.

Il Vice Presidente dell’assemblea, Jaime Bassa, è un avvocato costituzionalista e membro del Movimento politico relativamente nuovo denominato Frente Amplio.

In questi primi atti della costituente si è dimostrato che le forze che vogliono un cambiamento vero ci sono, e possono portare avanti un lavoro positivo per il futuro del Cile.

Non è facile, Le aspettative sono molte e molti settori del paese sono mobilitati per mantenere viva l’attenzione sui lavori della Convención Constituyente.

In questi giorni, a partire da oggi 5 luglio, l’assemblea dovrà espletare diversi compiti burocratici al fine di portare avanti il proprio lavoro. Dovranno allargare il gruppo che condurrà i lavori, formare le diverse commissioni i lavoro.

L’assemblea ha 9 mesi per scrivere la nuova Costituzione. Nel caso non riuscissero a farla in 9 mesi, potranno avere altri 3 mesi supplementari. Alla fine il nuovo testo sarà messo all’approvazione o rifiuto dei cittadini tramite un plebiscito. Nel caso il popolo la approvasse sarà promulgata dal Presidente in carica. Nel caso fosse rifiutata, continuerà ad essere valida quella imposta dal dittatore nel 1980.

Mentre la Convención Constitucional porta avanti i suoi lavori tutti gli organi costituzionali attuali continueranno a funzionare normalmente. Cioè il Presidente ed il Parlamento continueranno a legiferare anche su materie che l’assemblea della C.C. consideri necessario cambiare quando la futura costituzione sarà eventualmente in vigore.

QUESTO È L’ELEMENTO PIÙ PREOCUPANTE. Inoltre la legge 12.200 che ha stabilito il percorso istituzionale che si sta vivendo, ha anche deciso che su alcune materie l’assemblea non si debba occupare, specie quelle che si riferiscono agli accordi internazionali firmati dal Cile.

Diversi costituzionalisti cileni hanno fatto notare che con questa legge i governanti attuali hanno voluto segnare il campo dal quale i costituenti non possano andare oltre.

Comunque le speranze sono tante, ma anche i dubbi su un esito veramente positivo e progressista sono tanti. La destra cilena dopo le ultime elezioni regionali, comunali e dei membri dell’assemblea costituente (dove hanno ricevuto una batosta) si stanno ricompattando per riuscire nel lavoro di ostruzionismo nell’assemblea al fine d’impedire che si arrivi a degli accordi troppo progressisti. Non hanno i numeri ma un gruppo di indipendenti non ben identificati politicamente creano in diversi osservatori delle preoccupazioni.

Staremo a vedere, un anno è un periodo molto lungo, e nel frattempo a novembre ci saranno le elezioni del nuovo Parlamento e del Presidente della Repubblica. Vedremo.

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