Elezioni del 26 maggio nel Bolognese: a Valsamoggia i civici raddoppiano

6 Maggio 2019 /

Condividi su

di Sergio Caserta
Il prossimo 26 maggio oltre che alle europee si vota anche in molti comuni in Italia ed in Emilia Romagna, precisamente 235 di cui 4 capoluoghi di provincia Cesena Ferrara, Modena e Reggio Emilia e 35 comuni superiori a 15.000 abitanti. Uno dei fenomeni a più ampia diffusione è quello di liste civiche che si propongono in alternativa ai partiti tradizionali. Alcune volte sono gli stessi partiti a dar vita a queste liste per superare lo scoglio di simboli usurati, quindi si tratta di un fenomeno di mimetizzazione politico elettorale, in tante altre circostanze sono invece movimenti di cittadini, ex militanti o meno, che non trovando soddisfazione alle loro esigenze nel rapporto con i partiti, decidono di autorganizzarsi dando vita appunto a liste civiche. In altri casi ci sono liste civiche alleate (fiancheggiatrici) di partiti che da soli non riuscirebbero a dare rappresentanza a tutte le tendenze politico culturali del territorio.
Anche in provincia di Bologna, oggi città metropolitana, si sono formate per le elezioni numerose liste civiche, alcune non sono alla prima esperienza perché hanno già partecipato ad elezioni precedenti eleggendo propri rappresentanti. È il caso del nuovo comune di Valsamoggia, frutto della sofferta e contrastata fusione nel 2013 di cinque comuni Bazzano, Crespellano, Monteveglio, Castello di Serravalle e Savigno.
La lista Civicamente Samoggia è nata dalla confluenza di liste civiche che già nel 2009 si erano candidate al governo dei Comuni della Valle del Samoggia con buoni risultati, unite dalla battaglia contro la fusione, giudicata un atto di accentramento di potere burocratico e poco democratico, imposta con un’evidente forzatura dalla Regione nonostante il referendum (consultivo) avesse visto ben 2 comuni su 5 dire no alla fusione. Alle successive elezioni del 2014 decise di presentarsi, sulla base di un programma alternativo a quello dei partiti tradizionali, incentrato soprattutto su partecipazione e difesa dell’ambiente, fortemente aggredito dallo sviluppo edilizio.
La lista che coltivava ambizioni anche maggiori raccolse un buon risultato il 18,4% eleggendo tre consiglieri. In questo periodo di tempo l’esperienza di Civicamente Samoggia si è contraddistinta per un’opposizione molto ferma contro le conseguenze negative di quel processo di fusione centralistico che ha inevitabilmente peggiorato le condizioni di vita locali, relegando molto luoghi ed ambiti del vasto territorio in una condizione di maggior isolamento e disservizi di quanto non fosse in precedenza. Si può dire che l’impegno dei consiglieri civici è stato innanzitutto di evitare l’accrescersi del degrado in nome della qualità della vita e della strenue difesa dell’ambiente circostante.
Tra gli impegni di Civicamente Samoggia più rilevanti si può segnalare il sostegno deciso alla battaglia per preservare l’area verde di Muzzano, un’oasi di 9 ettari, destinata secondo le intenzioni del Comune alla costruzione di capannoni per oltre 3 ettari e la quasi totale cementificazione dei restanti, alla faccia del sempre conclamato obiettivo di “saldo zero consumo di suolo” che tradotto in termini reali vuol dire che la somma algebrica di ciò che costruirò e di dove non costruirò dev’essere zero, una presa in giro in piena regola che sta consentendo con la nuova legge regionale una corsa senza freni a costruire ovunque. Una battaglia del comitato per Muzzano, che richiama quella sostanzialmente identica di difesa del bosco dei Prati di Caprara a Bologna e ancor più idealmente i grandi movimenti per l’ambiente, oggi in gran voga, su cui si scrivono fiumi d’inchiostro e chilometri di filmati vengono girati dai media main stream, ma che se si tratta invece di sostenere proteste concrete per problemi locali e reali, diventano improvvisamente ciechi e muti.
L’impegno civico ha prodotto per queste elezioni la costituzione di una seconda lista “cittadini in Valsamoggia” alleata di Civicamente e che esprimono insieme il candidato sindaco Luca Costa. Di fatto una partenogenesi, dal momento che le due liste esprimono soggettività e culture politiche non dissimili ma maturate in tempi diversi ed oggi alleate per proporre al territorio un’alternativa al governo consuetudinario di un partito democratico locale, incapace di prospettare un modello di amministrazione innovativo e soddisfacente. Le elezioni ci diranno se queste due liste civiche hanno convinto l’elettorato, soprattutto in una stagione in cui il pericolo di avanzamento di compagini politiche di destra si fa sempre più concreto anche in Emilia Romagna. Sarebbe veramente il caso che le forze più avvertite, sapessero cogliere il senso di movimenti che chiedono da tempo e con forza crescente, concreti segnali di cambiamento, ma finora purtroppo sembra che ciò non sia, sperando che come nella nota favola di Pierino e il lupo, alla fine non sia veramente troppo tardi.

Aiutaci a diffondere il giornalismo libero e indipendente.

Articoli correlati