Valsamoggia: ora basta, la misura è davvero colma

19 Maggio 2017 /

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Valsamoggia
Assessori che ridono durante gli interventi, opposizioni a cui viene impedito di fare interventi, assessori che scattano foto, il sindaco che mima di sbattere la testa contro il tavolo, o che raggiunge un assessore per mostrargli qualcosa sul telefono e poi riderne insieme. Fin dall’insediamento della Giunta avvenuto nel giugno 2014, come abbiamo sempre raccontato e denunciato mese dopo mese, appuntamento dopo appuntamento, si è raschiato ulteriormente il già martoriato fondo umano, più che politico, del consiglio comunale di Valsamoggia. Ora basta.
A cosa serve?
Del resto dialogare con chi non ha interesse ad ascoltare non ha senso. E non ha senso nemmeno farlo con chi ritiene che siamo superficiali, populisti, che facciamo solo della polemica e che diciamo balle in giro quando andiamo a parlare del disastro della fusione. Non ha senso farlo con chi dice che le nostre proposte sono sterili, che non capiamo il bilancio, che abbiamo perso e non dobbiamo fare proposte, ma solo controllare e fare della polemica (cit. capogruppo Pd), o che abbiamo preso un terzo dei voti della maggioranza, che invece ha vinto e quindi comanda, fine della storia (cit. sindaco).
Da noi la discussione, processo dove normalmente ci si confronta per trovare soluzioni con più ampia condivisione, diviene il momento utile semplicemente a distruggere le posizioni diverse e chi le incarna. Gli incontri istituzionali così servono solo ad annichilire, disintegrare e distruggere l’altro.

Chi governa, avendo la maggioranza, ha anche la grande responsabilità di fare in modo che ciò non avvenga. Da noi non solo questo non succede, ma la maggioranza ne è la stessa artefice, fomentando la rissa e aizzando lo scontro ancora prima degli interventi.
Ad esempio
È successo la sera dell’approvazione del bilancio (21 febbraio): già durante la commissione alla nostra proposta di poter partecipare alla discussione sulle tariffe dei servizi a domanda individuale ci era stato risposto che non era un nostro compito.
Durante il consiglio comunale avevamo quindi deciso di esprimere solamente la nostra dichiarazione di voto. Non ci è stato permesso: prima il Presidente aveva concesso due minuti per l’intervento; poi il capogruppo aveva cominciato ad inveire “no, dagliene uno!”; tutto mentre il sindaco mimava di sbattere la testa contro il tavolo e poi sogghignava dicendo “dai, ma allora fai un normale intervento!” intanto gli assessori ridevano.
Oppure durante l’ultimo consiglio comunale, in cui come sempre ci siamo rivolti al sindaco chiamandolo per nome e lui ci ha interrotto dicendo “no, non sono Daniele, sono il sindaco!”. O come quando la maggioranza ha respinto una nostra proposta, pur condividendola: avevamo presentato un odg che impegnava l’amministrazione a creare un manufatto (vasca, pozzo o altro) per raccogliere l’acqua piovana sul nostro territorio entro l’estate 2017. La maggioranza ha risposto che avrebbe votato contro perché erano d’accordo, ma intendono realizzarla entro la fine del 2017.
Abbiamo allora risposto che benissimo, avremmo potuto emendare l’odg, modificare la data di fine lavori e tutti avremmo votato a favore. Invece la maggioranza ha risposto di no e che la proposta era da bocciare. In Valsamoggia la collaborazione si fa così: se le proposte non sono del PD, si bocciano. Pur condividendole.
Oppure durante gli ultimi quattro consigli comunali, convocati sempre per le 18.30 nonostante in ognuna di queste volte fosse pervenuta in tempi regolamentari la richiesta di un consigliere di opposizione di posticiparne l’orario, altrimenti non sarebbe potuto essere presente per motivi di lavoro. Richiesta sempre ignorata.
Ora basta
Nel frattempo, cosa succede fuori dal consiglio? Credo che racconti come questi siano molto deprimenti, per chi li scrive e per chi li legge. Vorremmo raccontarvi di cosa stiamo producendo, in un’ottica di opposizione costruttiva e non distruttiva, di come stiamo migliorando qualcosa, che sia di piccola o di grande entità.
E invece non solo siamo costretti a raccontarvi di istituti alberghieri aperti senza le cucine, del regolamento dei consigli di municipi che aspetta da un anno e mezzo di essere modificato, di beni per le popolazioni terremotate lasciate scadere in un umido magazzino comunale, del mancato trasferimento della Municipale che ha provocato +200.000€ di costi alla comunità, del mancato insediamento di un DayHospital oncologico all’ospedale di Bazzano (come votato dall’intero Consiglio comunale), o di 340 ettari di terreno verde che diventeranno edificabili nei prossimi anni (nonostante l’enorme quantità di sfitti e invenduti presenti sul nostro territorio).
Ma siamo costretti anche a raccontarvi che, proprio come a livello nazionale, loro sono rinchiusi dentro una specie di Nazareno a bisticciare sul nulla e soprattutto a impedire il confronto, privi di ogni consenso, mentre il mondo reale di una politica così non sa che farsene. Ora basta.
Antidemocrazia e antipolitica
Abbiamo assistito e stiamo assistendo al capovolgimento di ogni ordine e regola democratica e di governo, che dovrebbero essere fondati sul bene comune e sul riconoscimento reciproco delle diverse forze e rappresentanze che sono in campo. Non si ritiene neanche più di dover rendere conto delle proprie azioni, del proprio modo di governare. Si governa, si comanda, punto e basta.
Esiste realmente il rischio che venga oltrepassato il limite di un sistema democratico in cui il responso elettorale legittima un programma di governo indiscusso e ininterrotto, portato avanti con forza e arroganza. Le possibilità e le disponibilità di dialogo si sono esaurite. Abbiamo sempre denunciato come il “Comune unico” non debba corrispondere anche al “partito unico” e che la forza assoluta deve essere controbilanciata da una opposizione costruttiva e aperta al confronto per un sano ed efficiente funzionamento democratico e amministrativo.
Civicamente Samoggia, il Movimento 5 Stelle e Forza Italia hanno sempre garantito costantemente e con preparazione l’apertura al confronto, al dibattito, alle richieste e alle proposte. Ma siamo di fronte a una evidente mancanza di rappresentanza in questo Consiglio comunale. Gli spazi per la Politica sono stati chiusi all’esterno: la maggioranza si sottrae costantemente al dibattito politico. Ora basta.
Durante le prossime settimane Civicamente Samoggia, il Movimento 5 Stelle e Forza Italia adotteranno un silenzio istituzionale, non partecipando alle riunioni istituzionali quali i Consigli comunali e le commissioni consiliari, per un certo periodo. In alternativa le stesse Forze politiche indiranno assemblee in cui inviteranno la popolazione per discutere alcuni argomenti trattati dalla maggioranza nei consigli comunali, ma, soprattutto, per affrontare temi importanti per i cittadini, riguardanti il nostro territorio, la nostra salute, e la sicurezza nei luoghi in cui viviamo.
L’obiettivo di queste scelta è denunciare e dimostrare con forza il disagio e la contrarietà che viviamo per l’impossibilità di fare politica nelle istituzioni e nella città, la mancanza del confronto, del dialogo, dell’elaborazione e della ricerca come condizione imprescindibile di ogni democrazia che sia realmente rappresentativa.
Le opposizioni di Valsamoggia fanno appello a tutte le forze politiche, a tutti i movimenti di sinistra, di centro, di destra, civici o altro, perché si individui uno spazio, un luogo per fronteggiare questo affronto democratico, per rianimare la politica accettando il dialogo, il confronto e il dibattito. Abbiamo tutti la responsabilità di non permettere che la politica sia delegittimata in questo modo.
Civicamente Samoggia, Movimento 5 Stelle, Forza Italia

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