Bombe ecologiche ad Alghero: assalti, predazioni e lavori mai visti

20 Dicembre 2016 /

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di Carlo Troilo
Alghero è un prezioso gioiello del Mediterraneo, ponte culturale fra Sardegna e Catalogna, ha un centro storico di grande interesse, coste dai paesaggi mozzafiato e l’affascinante campagna della Nurra. Ha tutto quanto possa permetterle di essere molto ambita sul piano del richiamo turistico, non c’è dubbio.
Ha anche, però, alcuni pessimi biglietti da visita. Fra essi le autentiche bombe ecologiche della Pineta Mugoni e dell’Arenosu. Come si ricorderà, nella notte fra il 19 e il 20 settembre 2015 mani criminali e non disinteressate hanno messo fuoco alla Pineta Mugoni, sul litorale di Porto Conte, ad Alghero. Una decina di ettari percorsi dal fuoco, materiali tossici fuorusciti dai campeggi abusivi posti sotto sequestro preventivo fin dal 2011 dalla magistratura, anche dietro numerose segnalazioni da parte del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus [1], per numerose ipotesi di reato di natura ambientale ed urbanistica il cui dibattimento penale è tuttora in corso presso il Tribunale di Sassari.
Coincidenza aveva voluto che il rogo fosse appiccato alla vigilia dell’apertura del relativo dibattimento penale e solo l’abnegazione e il coraggio di Vigili del Fuoco, Corpo forestale e di vigilanza ambientale, personale dell’E.F.S. e della Protezione civile aveva permesso di contenere i danni che avrebbero potuto estendersi ancor più. A fine gennaio 2015, poi, dopo anni di rimpallo delle responsabilità, era stato finalmente sgomberato il campo nomadi abusivo, realizzato in località Arenosu, su area di proprietà dell’Agenzia Laore: nel corso degli anni venivano sistematicamente realizzati casi di accumulo e incendio di rifiuti per la disperazione dei residenti della vicina Fertilia. Però, passa il tempo e di bonifiche ambientali non se ne vede l’ombra, per la felicità degli algheresi.

Il Comune di Alghero è il soggetto titolare della bonifica ambientale dell’area di Pineta Mugoni: con deliberazione n. 349 dell’11 dicembre 2015 la Giunta comunale ha risulta aver approvato il progetto di messa in sicurezza del sito, il 30 dicembre 2015 è stato pubblicato all’albo pretorio il relativo bando di gara per l’attuazione, mentre in seguito, con determinazione Comune di Alghero – Settore IV (Pianificazione, Tutela e Governo del Territorio) – Ufficio Bonifiche siti contaminati n. 994 del 19 maggio 2016, è stata effettuata l’aggiudicazione provvisoria dei lavori di messa in sicurezza di emergenza.
A oggi nulla si sa sullo stato dei lavori. Ancor meno si sa che cosa abbia fatto l’Agenzia regionale Laore Sardegna per la messa in sicurezza e la bonifica ambientale dell’ex campo nomadi – discarica dell’Arenosu. Le aree interessate sono tutelate con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), Pineta Mugoni rientra anche nel parco naturale regionale di Porto Conte e nel S.I.C./Z.P.S. “Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio” (direttive n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CE), sono quindi importanti sotto il profilo ambientale e naturalistico eppure sono siti fortemente inquinati.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, raccogliendo le preoccupazioni di molti algheresi, ha provveduto (15 dicembre 2016) a inoltrare una richiesta di informazioni ambientali e interventi al Comune di Alghero e all’Agenzia Laore Sardegna riguardo l’immediata messa in sicurezza e bonifica ambientale, informando nel contempo la competente Magistratura sassarese, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale e i Carabinieri del N.O.E.
Sarebbe ora che le bombe ecologiche algheresi siano definitivamente messe in condizioni di non nuocere e siano restituite alla collettività aree importanti sul piano ambientale e sociale. Ci riusciremo?
NOTE
[1]
Esposti del 17 maggio 1999, 11 luglio 2000, 3 agosto 2004, 18 giugno 2005, 21 ottobre 2006, 30 marzo 2007, 5 maggio 2009, 20 luglio 2010.
Questo articolo è stato pubblicato da Micromega online il 19 dicembre 2016

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