di Michele Migone
“Se le persone vanno a votare per me è un bene”. Carlo Smuraglia, appena rieletto presidente dell’Anpi, commenta la possibilità che si voti in due giorni, domenica e lunedì, anche per il referendum istituzionale del prossimo ottobre.
“Dobbiamo riportare i cittadini alle urne. Bisogna porre termine alla disaffezione al voto. Certo, rispetto al passato questa sembra una scelta di convenienza da parte del governo. Però, alla fine, tutto ciò non mi interessa: l’importante è che i cittadini vadano a votare. Nel referendum sulle trivelle noi abbiamo abbiamo invitato le persone a recarsi alle urne, il governo invece ha fatto il contrario. Ora l’esecutivo ha cambiato idea? Bene, meglio così.” Forse perché i sondaggi danno vincente il no? “Forse…”
Carlo Smuraglia torna anche sulle parole della ministra Maria Elena Boschi, che aveva detto: “Chi vota No al referendum di ottobre vota come Casa Pound”. Partigiano, antifascista da sempre, Smuraglia afferma: “Il paragone era così assurdo. Io a vent’anni ho fatto una scelta di campo che poi ho mantenuto per tutta la vita. Le parole della Boschi non mi hanno indignato o depresso. Semplicemente, se non fossi stato un poco scandalizzato, avrei riso. E’ solo il tentativo di alzare il livello della polemica. Ma non mi interessa farlo. A me interessa solo informare i cittadini sul contenuto della riforma. Perché se questo avverrà, la riforma verrà bocciata. Penso che sia stato un segno di debolezza da parte della Boschi. Forse hanno visto i sondaggi e allora si sentono in difficoltà”.
Qui potete sentire l’intera intervista a Carlo Smuraglia
Questo articolo è stato pubblicato da Radio popolare il 16 maggio 2016