Chiudere il Cie di Bologna: Cgil, Fp e Silp bolognesi scrivono al prefetto e al ministro Cancellieri

6 Febbraio 2013 /

Condividi su

Cie Bologna - Foto di Radio Città del CapoIl Centro di identificazione ed espulsione di immigrati irregolari (Cie) di Bologna va chiuso per le inaccettabili condizioni di vita e di lavoro: lo chiedono la Cgil ER, insieme a Cgil, Funzione pubblica e Sindacato di polizia Silp bolognesi, con una missiva al prefetto e al ministro dell’Interno uscente Anna Maria Cancellieri.
Richiamando la denuncia delle parlamentari che di recente hanno visitato la struttura, le organizzazioni sindacali definiscono le condizioni di vita all’interno del Cie “non rispettose della dignità umana”, per la situazione in cui versa lo stabile bolognese di Via Mattei dal punto di vista sanitario, dei servizi igienici, del clima interno, degli strumenti e forniture per gli ospiti “costretti a vivere al limite dell’indigenza”.
Quanto alle condizioni di lavoro, i sindacati segnalano che i lavoratori assunti dall’1 novembre 2012 dal Consorzio Oasi, nuovo gestore, devono ancora percepire lo stipendio di dicembre 2012, mentre i lavoratori già in forza attendono dalla Confraternita della Misericordia di Modena, gestore uscente, il saldo delle retribuzioni di ottobre, novembre e tredicesime, oltre alle retribuzioni di dicembre 2012 e rateo della tredicesima dal Consorzio Oasi. Insomma, i dipendenti sono costretti ad affidarsi alle vie legali per ottenere la garanzia del loro diritto ad essere pagati.

La Cgil Emilia Romagna, insieme a Cgil, Funzione pubblica e sindacato di polizia Silp bolognesi, “chiedono che si metta la parola fine al Cie la cui situazione appare, giorno dopo giorno, sempre più degradata.” Non solo: chiedono alla Prefettura di Bologna “come intenda agire di fronte al mancato rispetto della dignità umana all’interno del Cie”, sollecitano condizioni di lavoro “nelle quali sia rispettata la garanzia di una retribuzione regolare e vengano assicurati i livelli basilari di sicurezza per gli operatori preposti alla vigilanza, chiamati quotidianamente ad intervenire in un clima di tensione elevatissima”.
Al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, “che ha saputo bene amministrare la città in un periodo particolarmente difficile, con doti di sensibilità e di ascolto riconosciute dalla cittadinanza,” i sindacati chiedono di intervenire per una valutazione approfondita della situazione. “Bologna senza questo Cie – conclude la presa di posizione Cgil – sarebbe una città migliore”.
Questo articolo è stato pubblicato sul sito della Cgil Emilia Romagna

Aiutaci a diffondere il giornalismo libero e indipendente.

Articoli correlati